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mercoledì 16 maggio 2012

Riforme “di sistema”

Dopo la caduta di Bo Xilai, in Cina ha ripreso vigore il processo di trasformazione: il Dragone guarda a un nuovo corso, focalizzato su diritti dei singoli e limiti al potere.

Il Quotidiano del Popolo ha di recente pubblicato una serie di articoli inerenti le riforme politiche da attuare in Cina, dai quali emergono le priorità di Pechino: la limitazione del potere del governo e la protezione dei diritti delle persone, compreso il diritto di esercitare un controllo sull'attività di governo. Secondo il Quotidiano del Popolo, il potere e i diritti, sarebbero “due facce della stessa medaglia, ovvero la politica democratica”; limitare il potere e incentivare la tutela dei diritti della persone, consentirà ai cittadini di diventare finalmente “padroni dello Stato: la limitazione del potere è il punto di partenza e la fine della ristrutturazione del sistema politico”.
Secondo gli analisti, questi articoli e queste riflessioni sulla necessità di riforme politiche non sono casuali: costituirebbero piuttosto una presa di posizione, la conferma che il partito, dopo la tempesta politica provocata dalla caduta di Bo Xilai, potrebbe essere arrivato finalmente a un consenso.
Come ha riportato il South China Morning Post,  “il termine riforma è stato spesso usato per riferirsi esclusivamente alla ristrutturazione all'interno delle istituzioni del governo o allo snellimento della burocrazia”, mentre ora comincia ad essere utilizzato in riferimento a cambiamenti “di sistema”.

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