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giovedì 3 maggio 2012

Lo yuan come moneta base

Entro 10 o 20 anni il renminbi sostituirà il dollaro Usa come moneta base per gli scambi.

Se in passato la Cina aveva mantenuto uno stretto controllo sullo yuan, tenendo il suo valore forzatamente basso e facilitare così le sue esportazioni, negli ultimi anni Pechino ne ha permesso una certa fluttuazione e i dialoghi con gli Stati Uniti portano a una continua rivalutazione della moneta cinese.
Per sfuggire alla dipendenza dell’andamento del dollaro, la Cina ha cominciato a fare accordi di cambio in yuan dapprima con Hong Kong, poi con Argentina, Bielorussia, Uzbekistan, Tajikistan, Mongolia, Emirati, Islanda. L’aumento del numero di Paesi che accettano di usare lo yuan per le transazioni economiche con il Dragone porteranno alla cessazione del dominio del dollaro come valuta di riserva. Secondo l'economista Maurizio d'Orlando, “questo sviluppo valutario cinese è da considerare come una minaccia strategica per l'attuale sistema economico a guida americana” e rischia di portare a conflitti politici o militari. Tuttavia, la tendenza verso questa direzione è ben consolidata: secondo dati della Society Worldwide Interbank Financial Telecommunication - SWIT, il sistema attraverso cui transitano tutti i bonifici bancari mondiali - il volume di affari europei in yuan ha sorpassato quello dell'area Asia-Pacifico ed è secondo solo a quelli di Hong Kong. Inoltre, in marzo le transazioni globali sono aumentate dell'8,6%, ma quelle registrate in moneta cinese sono aumentate del 13,2%.
Secondo Jean Francois Lambert, managing director alla HSBC, entro 10 o 20 anni, il renminbi sarà usato come moneta base per tutti gli scambi commerciali.

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